La preadolescenza è un ciclone anche per la fede (*)
Non più bambini ma non ancora adolescenti. Sono i “preadolescenti”, di fronte ai quali anche la psicologia si dimostra in difficoltà, tanto che alcuni non esitano a definire questa fase evolutiva una “età negata”. “È necessario considerare la preadolescenza come una tappa evolutiva autonoma e come una fase di transizione breve verso l’adolescenza”, sostiene invece Alessandro Ricci, psicologo e psicoterapeuta dell’Università Salesiana di Roma, tra i relatori del convegno nazionale dei direttori degli Uffici catechistici diocesani, in corso a Bari in questi giorni per iniziativa dell’Ufficio catechistico nazionale della Cei, sul tema: “Sono qui tutti i giovani? (1Sam 16,11). Comunità cristiana e proposta di fede ai preadolescenti”. “Uno dei compiti essenziali degli educatori di oggi, e contemporaneamente una competenza necessaria da acquisire – sostiene l’esperto – consiste nel conoscere e sapere accompagnare l’inevitabile disagio psichico-evolutivo, specialmente nell’età preadolescenziale e adolescenziale. Conoscere le dinamiche che avvengono durante il processo di crescita, leggerne i segnali verbali e non, che i giovani trasmettono, e intervenire in modo adeguato e consapevole , è la sfida e il compito degli educatori di oggi”. Continua a leggere→
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