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Cosa rappresenta oggi essere nonni?

I nipoti, in genere, hanno sempre un ricordo positivo del rapporto con i propri nonni, da sempre figure di riferimento nella vita familiare e oggi ancora più presenti rispetto al passato grazie a un miglioramento generale della qualità della vita. Oltre a dare loro spesso un supporto economico, i nonni hanno acquisito una centralità per i nipoti dal punto di vista educativo per una serie di ragioni: prima fra tutte, perché rappresentano la storia familiare e la memoria dei loro genitori. Capita spesso, infatti, che i bambini facciano domande sui genitori per capire come si comportavano o sapere cosa facevano alla loro stessa età. Tutto ciò li aiuta a sviluppare non solo l’identità familiare ma anche quella personale e la loro struttura psichica. Continua a leggere
Quando dare lo smartphone ai figli?

Alcuni genitori sono assolutamente contrari all’uso dei cellulari, altri (in realtà la maggior parte) lo comprano ai figli anche in età precoce in modo da non farlo/a sentire escluso dal gruppo o in modo da rispondere a bisogni pratici.
È chiaro che oggigiorno il cellulare è diventato un simbolo all’interno delle nuove generazioni (e non solo, diciamocelo!), uno strumento di aggregazione, per cui chi non ce l’ha in adolescenza può sentirsi effettivamente escluso.
Molti genitori non sanno, però, che il cattivo uso dello smartphone può comportare seri problemi psicologici e legali, poiché attraverso di esso si possono compiere vari atti lesivi della dignità propria e altrui, anche inconsapevolmente, dando così vita a fenomeni di cyberbullismo, sexting, condivisione di materiale privato ecc. Continua a leggere
Educare allo sbaglio ovvero “sbagliando si impara”

Nessun bambino ha mai imparato a camminare senza cadere. La caduta è prova che il bambino sta imparando a camminare. Poi accade qualcosa… Accade che da quel momento in poi gli errori e le cadute sono interpretati come prova che il bambino NON sta imparando! Ed inizia la paura di sbagliare, la demotivazione, la bassa autostima, il rifiuto dello studio ecc. Ecco, dovremmo capire cosa accade in quel preciso momento in cui l’errore, da momento di crescita, diventa prova di incapacità e colpa.
Se il modo in cui ogni essere umano approccia all’errore è determinante per la sua capacità di apprendere, significa che abituare un bambino a vedere nel fallimento una possibilità di crescita, piuttosto che una semplice mortificazione, è fondamentale per il suo futuro. Lodarne l’impegno è, invece, un’azione utile a fargli sviluppare una mentalità aperta, capace di accogliere ed affrontare le sfide. Continua a leggere
Educazione alle abilità di vita: life skills education

Con il termine life skills si intendono le capacità di assumere comportamenti positivi che consentono di trattare efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana. Nel 1993 il Dipartimento di Salute Mentale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha confermato tali abilità psicosociali dell’area personale, sociale, interpersonale, cognitiva e affettiva dell’individuo, quali tecniche privilegiate per la promozione dell’Educazione alla Salute nell’ambito scolastico.
Esse sono (definizioni sintetiche): Continua a leggere
Educare all’autonomia

Uno degli obiettivi più importanti dell’educazione familiare è aiutare i figli a crescere in autonomia. Quella dell’autonomia è, perciò, una prospettiva di fondo dell’educazione familiare, che accompagna l’impegno dei genitori lungo tutto il processo formativo del figlio. Essa richiede sostanzialmente di assecondare, senza ostacolare quello che si può considerare il percorso naturale dell’autonomia, perché questa è, in un certo senso, una spinta intrinseca al processo stesso di crescita di ogni bambino. Se, infatti, il dinamismo della crescita non subisce ostacoli o alterazioni nelle relazioni con le persone significative, ogni bambino è naturalmente spinto a immaginare, escogitare, creare, esplorare, fare da sé, distinguersi dagli altri. E questi sono tutti passi lungo la via che porta progressivamente all’autonomia.
Porre continuamente limiti, intervenire in ogni situazione che i figli devono affrontare, stare troppo “col fiato sul collo” a un bambino quando gioca perché non si sporchi o non si faccia male, è il metodo migliore per crescere persone insicure e poco autonome e, a volte, per indurre proprio quei comportamenti che si vorrebbero evitare. Continua a leggere
Il ruolo educativo del padre

Dopo un periodo piuttosto lungo in cui la società occidentale ha assistito ad un processo di declino della funzione paterna e ad una crisi generale della paternità, ora la figura del padre si trova al centro di una riscoperta del suo ruolo fondamentale.
A partire dalla fine degli anni ’60, il ruolo del padre e il modo di esercitare la sua funzione nella relazione con i figli sono stati entrambi modificati profondamente; la paternità ha perso rilevanza rispetto alla maternità, sia a livello giuridico che sociale. Che la situazione sia voluta o subita, di fatto oggi il padre risulta essere il grande assente in tutto ciò che concerne il sano sviluppo e l’educazione dei figli.
Riflettendo sulla funzione paterna e sulla crisi che la paternità ha attraversato, sui cambiamenti socio-culturali avvenuti e su quelli che probabilmente avverranno, sui modi concreti in cui il ruolo del padre s’incarna oggi e sull’attuale primato del modello materno, è fondamentale richiamare l’attenzione sul fatto che i figli, per crescere in maniera equilibrata, hanno bisogno di un padre e di una madre, di due figure complementari tra loro che sappiano fare gioco di squadra, senza confusione dei ruoli. È sempre maggiore il numero di bambini che crescono con solo metà di ciò di cui hanno bisogno. È probabile che saranno solo la metà di ciò che potrebbero essere. Continua a leggere
Il cyberbullismo fenomeno de-umanizzante

Sono sempre più in aumento episodi di violenza “virtuale”, dove vittime designate vengono umiliate sui social in modo crudele e senza pietà, da cyberbulli sprezzanti (e dall’indifferenza o dal silenzio colpevole di tanti coetanei responsabili di un cybermutismo inquietante e spettrale).
Una definizione ampiamente condivisa di cyberbullying è: “Un atto aggressivo ed intenzionale compiuto da un gruppo o da un individuo, ripetuto e che dura nel tempo contro una vittima che non si può facilmente difendere” (Smith et. al., 2008). Il cyberbullo può agire anonimamente e diffondere offese tramite il web ad un pubblico potenzialmente illimitato.
Il cyberbullismo (cyberbullying) mostra elementi di continuità con il bullismo tradizionale, ma nello stesso tempo presenta nuove e specifiche caratteristiche: un elevato numero di astanti (bystanders) che molto spesso non conoscono la vittima; una modalità di aggressione che non prevede una relazione faccia a faccia tra il bullo e la vittima (da cui deriva il fatto che il bullo non può vedere gli effetti del suo gesto sulla vittima e quindi non può innescare meccanismi empatici che limiterebbero gli attacchi); la possibilità per i bulli di agire nell’anonimato. Continua a leggere