Età pensionabile: la novità, ecco chi non potrà più andare in pensione

Quando si parla di pensione sicuramente, ci sono tantissimi dubbi per quanto riguarda le varie prestazioni, l’importo ma anche le modalità di accesso. In effetti, le pensioni sono un vero e proprio traguardo atteso da tantissime persone che però destano anche tantissima preoccupazione tra i vari lavoratori che vedono cambiare le leggi in continuazione.

Quindi quando si decide di andare in pensione, bisogna considerare vari fattori e andare a controllare l’età pensionabile, che può anche cambiare di anno in anno con i nuovi decreti e le nuovi leggi che tendono a svilupparsi man mano. Andiamo quindi a vedere quali cambiamenti sono stati apportati all’età pensionabile.

Le ultime previsioni Istat sul futuro demografico dell’Italia che sono state diffuse nel 2024 hanno sicuramente evidenziato uno squilibrio crescente tra le nuove e le vecchie generazioni, ma entro poco tempo si prevede che il rapporto tra i lavoratori attivi e i non lavoratori tenderà a ridursi. Si tratta sicuramente di uno scenario abbastanza preoccupante.

Chi potrà andare in pensione nel 2025?

Molte persone che stanno raggiungendo l’età minima per la pensione, sicuramente hanno tantissimi interrogatori per quanto riguarda l’accesso e i cambiamenti dei requisiti per l’età pensionabile. Inoltre, hanno tantissimi interrogatori anche sull’importo della pensione stessa, che varia in base a tanti fattori differenti che non tutti conoscono. Andiamo quindi a scoprirne di più.

Innanzitutto, per il pensionamento di vecchiaia rimangono i limiti di 67 anni e almeno vent’anni di contributi versati. Ciò significa anche che se il lavoratore ha avuto il primo accredito contributivo dal 1 gennaio 1996, l’importo della propria pensione dovrà essere almeno pari all’importo dell’assegno sociale. Bisogna però fare delle precisazioni.

Infatti, per ottenere la pensione bisogna lasciare per forza il lavoro. Inoltre, è possibile richiedere la pensione di vecchiaia anche attraverso il cumulo dei periodi assicurativi che sono presenti nelle diverse gestioni del sistema previdenziale. Ovviamente, però ci sono anche altri modi per ottenere la pensione, non solo in base all’età.

Tipi di pensione che si possono richiedere nel 2025

Nel 2025 rimangono invariati anche i requisiti per richiedere la pensione anticipata ordinaria. Ciò significa che per le donne è necessaria un’anzianità contributiva di 41 anni e 10 mesi e l’età anagrafica non conta mentre per gli uomini bisogna considerare i 42 anni e 10 mesi di contributi e anche in questo caso, non si andrà a considerare l’età anagrafica.

In generale, tra la maturazione del diritto per la pensione e la sua decorrenza ci vogliono circa tre mesi chiedere. Si può richiedere anche la pensione anticipata contributiva che riguarda però solo il lavoratore che hanno il primo accredito contributivo dal 1 gennaio 1996. Dunque, per accedere a questo tipo di pensione, bisogna far parte di una determinata categoria.

Bisogna quindi aver vessato i primi contributi successivamente al 1 gennaio 1996. Essi deve avere un’età minima di 64 anni con 20 anni di contribuzione. Anche in questo caso bisogna aspettare tre mesi dalla maturazione dei requisiti richiesti per ricredere la pensione. Inoltre, per accedere alla pensione anticipata contributiva, l’importo della pensione deve essere almeno pari a tre volte l’assegno sociale e non può superare cinque volte il trattamento minimo.

Altri tipi di pensione

Anche nel 2025 quindi si può accedere alla pensione anticipata flessibile, ovvero la quota 103 che si può richiedere a raggiungimento di almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi. L’importo dell’assegno è determinato secondo le regole di calcolo del sistema contributivo e si può avere il cumulo dei periodi assicurativi.

La finestra di accesso a questo tipo di pensione è di sette mesi per i dipendenti del comparto privato e nove mesi per i pubblici e l’importo mensile è limitato a quattro volte il minimo Inps. Inoltre, per quanto riguarda le donne, si può richiedere il trattamento anticipato che hanno maturato entro il 2024 almeno 61 anni di età e 35 anni di contributi.

Questo accesso è riservato alle donne caregiver, quelli che hanno una riduzione della capacità lavorativa superiore o anche uguali al 74% e riguarda anche le lavoratrici licenziate o che sono dipendenti in un’azienda in crisi. Per quanto riguarda l’importo dell’assegno invece è ricalcolato secondo il metodo contributivo. Ma non è finita qui.

Pensioni per lavoratori precoci e usurati

Nel 2025 si può accedere anche alla pensione anticipata precoce e per richiedere ciò bisogna avere al 31 dicembre 1995 ben 41 anni di contributi e almeno 12 mesi di contributi che sono stati legati ad un lavoro effettivo prima del compimento di 19 anni. bisogna trovarsi inoltre, in delle condizioni specifiche come l’invalido, un lavoro gravoso o usurante, un disabile o come caregiver.

Quindi chi svolge un’attività particolarmente pesante che sono definite usuranti, può accedere alla pensione di anzianità tenendo conto dei requisiti sia anagrafici che contributivi ridotti rispetto agli altri lavoratori. Inoltre si può richiedere anche l’ape sociale, ovvero una misura di flessibilità in uscita per un importo pari a 1500 € che permette di anticipare il pensionamento ad alcuni lavoratori.

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