Come spesso avrai sentito e letto, la numismatica lascia tutti sempre molto incuriositi, suscitando spesso anche quel tipico stupore di chi vuole a tutti i costi darsi da fare e tentare di mettere su una vera e propria collezione di monete rare e preziose, come quelle di cui tanto si sente parlare.
Certo, non è mica facile iniziare, perché non tutti disponiamo di risorse economiche che ci permettono di poter avere subito tra le mani rarità esclusive e di grande impatto a livello collezionistico. Ma sicuramente c’è modo e modo per poter fare la differenza, cominciando dal basso, con i piccoli esemplari.
Ecco che mi viene subito da proporti in tal senso una moneta che ha fatto la storia nel nostro Paese, determinando insieme a tanti altri pezzi di grande interesse numismatico una vera e propria svolta, raccontando spaccati di vita e di consuetudini che possono davvero fare la differenza e cambiare perché no anche il senso del nostro fare collezionismo di monete antiche.
Le 10 lire con spiga
Era il lontano 1951, quando si cominciò a coniare la moneta da 10 lire con spiega. Da poco la Lira era diventata ufficialmente la moneta dell’Italia che si era costituita come Repubblica nel 1946. In realtà, questa valuta era già la moneta dell’Italia, fin dall’unità avvenuta nel 1861 sotto il regno sabaudo e dando vita a quello che fu per quasi un secolo il Regno d’Italia.
Il motivo per cui questa moneta rappresenta un vero e proprio cambio di rotta è molto semplice, e risiede totalmente in quelle che sono le reali caratteristiche della moneta prodotta innanzitutto con un materiale economico, il cosiddetto Italma, come sinonimo della profonda crisi economica che aveva colpito l’Italia nel secondo dopoguerra e che la vedeva adesso pronta a rinascere piano piano.
E’ una moneta quindi che si racconta e ci lascia tracce di quel tempo, ormai lontano, ma che sembra così vicino attraverso quegli esemplari che sono arrivati fino a noi, specie quelli che sono ancora molto interessanti dal punto di vista collezionistico, presentando dei dettagli che possono fare la differenza.
Ecco la sua descrizione
Si tratta di una classica moneta di uso comune, leggerissima per via del materiale non molto costoso e sicuramente economico usato per coniarla. Fu una moneta eccezionale per il messaggio in lei incorporato fu subito e immediatamente leggibile, anche tra le righe, coniata tra il 1951 e gli anni ’80.
Il suo design presenta sul dritto della moneta la raffigurazione di un aratro, simbolo della tradizione agricola italiana, mentre sul rovescio troviamo la famosa spiga di grano. In entrambi i casi, il simbolismo ci porta ad analizzare due aspetti fondamentali: l’economia italiana basata sull’agricoltura da sempre e il senso di fertilità e abbondanza connessa alla produzione agricola.
Tutto lasciava pensare quindi a poderoso punto di partenza che aveva come evidentemente è chiaro proprio l’economia connessa al mondo agricolo. Le 10 lire Spiga quindi rappresentano come in quel contesto storico preciso era manifesto proprio il bisogno di guardare verso la ripartenza e verso un futuro decisamente migliore e più prospero.
Quali sono le annate più fortunate?
Partiamo dal presupposto che comunque non tutte le annate che hanno visto al conio pronte per essere mandate in circolazione le monete da 10 lire con Spiga, sono ricche di valore numismatico, perché per lo più si tratta di monete comuni, che non hanno alcun tipo di differenza particolare tra loro.
Pertanto, solo alcune annate, vuoi per tiratura ridotta o per la presenza di errori di conio, possono risultare davvero incredibilmente ricercate, come quelle inerenti all’anno 1954, che sono quelle che valgono decisamente di più, soprattutto se sono in perfette condizioni, quindi in fior di Conio: possono arrivare a valere fino a 110 euro.
Si distinguono poi le annate 1951, 1952, 1953 e 1956, che sono quelle decisamente meno comuni per via della tiratura molto ridotta in questi 4 anni nello specifico e che arrivano a un valore superiore ai 40 euro. Ma il vero capolavoro è la moneta da 10 lire con Spiga del 1991, che presenta un errore di conio e il rovescio capovolto, che raggiunge il valore di 150 euro.
La numismatica, che fascino!
E’ ovvio che chi si intende di numismatica sa perfettamente quanto sia indispensabile attenzionare ogni aspetto utile per avere un’idea completa sul valore delle monete che finiscono tra le nostre mai, specie quando fanno riferimento alle vecchie lire, che sono davvero un pezzo della nostra storia, quella dell’italia repubblicana, come a testimoniare i cambiamenti economici e sociali.
Per poter davvero determinare il valore delle monete da collezione, è comunque sempre importante andare a tenere in considerazione i fattori che sono alla base del valore effettivo delle monete, ovvero la tiratura, la domanda che cresce o diminuisce a livello del mercato e la possibile presenza di alcuni errori di conio.