L’albicocco è uno degli alberi da frutto più apprezzato e diffuso in quanto soprattutto quando arriva il caldo e la regione estiva è possibile godere di frutti prelibati e davvero molto succosi ed invitanti. Ovviamente ci riferiamo alle albicocche, dei frutti davvero molto saporiti che riescono ad incontrare il consenso dei parati più esigenti.
Sono davvero tante le persone che dedite al giardinaggio desiderano esporre un esemplare di questo tipo nel proprio giardino ed è per questo che bisogna informarsi molto bene prima di avvicinarsi a questo tipo di coltivazione. L’albero di albicocco è molto diffuso, ma merita le dovute attenzioni e i giusti accorgimenti del caso.
Oggi siamo qui per scoprire tutte le caratteristiche che riguardano da vicino l’albicocco e la sua coltivazione. Per questa ragione ci soffermeremo su molti aspetti come, ad esempio, tutto ciò che riguarda la potatura di questo fantastico dono della natura. Ecco che cosa abbiamo scoperto sulle albicocche e qual è il periodo perfetto per portare a termine la potatura di quest’albero.
Qualche curiosità sull’albero di albicocco
L’albero di albicocco è un albero di frutto molto diffuso che ha avuto le sue origini in Cina e che con il passare del tempo si è diffuso poi anche in località come l’Europa. Parliamo di un albero molto versatile e resiliente che riesce ad avvicinarsi alle caratteristiche del luogo nel quale viene ospitato, motivo per cui in tantissimi casi esistono degli esemplari che risultano essere tremendamente longevi.
Si tratta di un albero che viene spesso descritto per la sua bellezza. in quanto può essere collocato in ogni ambiente e se tutto andrà per il meglio potrebbe espandersi così tanto da superare perfino gli 8 metri di altezza. La sua coltivazione poi, non risulta essere particolarmente impegnativa ed è proprio per questo che dopo le dovute cure potremo assaporare delle gustosissime albicocche.
Ovviamente nella prima fase della sua vita può essere coltivato anche in vaso, ma con il passare del tempo sarà necessario spostarlo in un terreno libero affinché possa crescere liberamente. Come abbiamo detto prima poi, l’albero di albicocco è molto resiliente, ma per crescere nella maniera più indicata ha bisogno di essere piantato laddove il clima non sia troppo caldo, motivo per cui tollera molto meglio il freddo.
Tecniche di coltivazione dell’albicocco
Un altro aspetto al quale dobbiamo prestare particolare attenzione è il terreno che andrà ad accogliere l’albicocco, in quanto è necessario che lo stesso sia umido e riesca a trattenere in parte i liquidi senza però dar vita al ristagno idrico. Per piantare l’albero è invece necessario attendere il mese di ottobre, anche se si può prendere in considerazione di farlo fino a marzo, in quanto è proprio questo il periodo da considerare come ideale.
A causa delle dimensioni di questo albero è poi importante sapere che tra un esemplare e l’altro devono essere presenti almeno 3 metri di distanza o altrimenti le radici potrebbero sovrastarsi e danneggiare entrambe le piante. Molto importante anche tutto quello che riguarda l’irrigazione dell’albicocco, perché nei primi due anni di vita questa deve essere intensa mentre successivamente dovrà avvenire con regolarità ma senza esagerare.
Il frutto dell’albero risponde al nome di albicocca, una piccola chicca dalla forma ovale e rotondeggiante che, in un primo momento, risulta essere verde ma con il passare della maturazione può toccare tonalità che vanno dal giallo all’arancione intenso. All’interno dell’albicocca, che risulta essere vellutata al tatto, è poi presente un grande nocciolo grazie al quale sarà possibile dividere il frutto in due metà perfette.
Quali malattie possono colpire l’albicocco?
Come tutte le malattie anche l’albicocco può essere soggetto all’attacco di malattie e patologie che potrebbero comprometterne la crescita e lo sviluppo. Proprio per questa ragione è sempre molto importante monitorare la situazione in maniera tale da evidenziare un problema e risolverlo nell’immediato. Tra le tante problematiche che possono toccare questa pianta da vicino dobbiamo citare i funghi.
La Monilia, per esempio, riesce a intaccare il vegetale in questione andando a incidere prima sulla corteccia e poi sulle foglie, facendo sì che il tronco si secchi e frutti e fiori vadano in putrefazione. Ovviamente dobbiamo poi citare la presenza di quegli insetti e quei parassiti che potrebbero nutrirsi delle foglie dell’albero e quindi danneggiarle conducendole alla morte.
Quando, invece, parliamo di Corineo facciamo riferimento a una malattia che colpisce molto spesso questa pianta e che si manifesta con la comparsa di macchie rosse che vanno poi a bucare la foglia, danneggiando anche i frutti, i quali sembrano rivestirsi di uno strato di gomma piuttosto spesso che li rende non più commestibili.
La potatura dell’albicocco
La potatura è un intervento assai importante per la maggior parte delle piante esistenti al mondo, in quanto permette di correggere un difetto e andare a rimediare a tutte quelle problematiche che potrebbero interferire con la crescita, ma anche con l’aspetto estetico della pianta. Proprio per questa ragione è bene informarsi sulla caratteristica della stessa e far sì che la potatura possa essere praticata nel momento più indicato per quel determinato vegetale.
Solitamente l’albicocco deve essere potato in estate e alla fine dell’inverno, anche se nel primo caso andremo ad effettuare un intervento di carattere estetico mentre per quanto riguarda l’inverno, l’intervento sarà di tipo strutturale. Sicuramente bisogna fare molta attenzione perché dobbiamo conferire alla pianta la sua forma originaria, eliminando tutti i rami che non appaiono in forma, che sono troppo verdi oppure che si sono seccati. Alcuni di questi, oltre ad essere brutti sotto il profilo estetico, bloccano la nascita di quelli che potrebbero portare alla comparsa di nuovi frutti. Si parte quindi dal basso e si vanno a compiere dei tagli netti lungo tutti questi rami, mentre per quanto riguarda quelli sani bisogna tagliarli all’incirca 6 cm nella loro parte più alta.