L’albicocco, noto anche come prunus armeniaca, è un albero notissimo, che ha una storia lunga secoli, nascendo si pensa nella Cina nord-occidentale e arrivando infine in Europa dove specialmente in Italia, in Spagna e Turchia trova la sua zona di riferimento. Riguardo al suo nome possiamo darvi delle notizie piuttosto certe: essendo definito scientificamente come armeniaca, ci permette di individuare parte della sua storia originaria anche nell’area competente alla Persia e all’Armenia.
Dell’albicocco potremmo mostrarvi tutti i privilegi e le caratteristiche fondamentali, ma ci interessa presentarvelo come albero che ha una caratteristica speciale, ovvero quella di poter raggiungere un’altezza pari o superiore agli 8 metri, e come produttore di dolci frutti, appunto le albicocche che trovano nel periodo compreso tra febbraio e aprile la loro iniziale fioritura per poi dare il meglio di sé solo in piena primavera.
Insomma, è un albero che tutto sommato dà poche preoccupazioni per quanti decidono di dedicarsi alla sua produzione, ma è anche vero che richiede alcune attenzione che hanno a che fare con quella che dagli esperti è considerata la parta fondamentale nel processo di crescita di ogni albero che produce fiori e frutti, cioè la potatura. Cerchiamo di capire quando praticarla sull’albicocco.
Non commettere questi errori
Ma si sa, gli errori sono sempre dietro l’angolo, e al di là del fatto che la potatura è sia importante, è ancora più importante metterla in pratica seguendo delle regole ben precise, che tengono conto dei tempi e dei bisogni della pianta. Insomma, è assolutamente vietato praticare tagli e riduzioni di chiome quando l’albicocco non è pronto.
Un’altra cosa che spesso risulta essere un errore comune fra tanti è usare strumenti e mezzi non propriamente utili. Gli strumenti che ti servono solo principalmente un seghetto e un paio di forbici da taglio, che vanno sempre accuratamente pulite e disinfettate per evitare che qualche residuo di sporco o di qualche traccia di malattia passata da una pianta precedentemente potata possa essere trasmessa all’albicocco.
Infine, stai attento anche a come procedi. Purtroppo il problema è inerente al fatto che un principiante avrebbe sempre bisogno, almeno per i primi tempi di essere guidato o comunque di studiare anche da autodidatta imparando a conoscere in ogni dettaglio appunto la pianta. Questo non sempre avviene, e diventa davvero problematico alla luce che purtroppo l’albicocco è molto delicato.
Quando praticare la potatura?
Considerando che è un albero i cui fiori spuntano subito dopo l’inverno, quando le gelate sono sparite e le temperature si alzando diventando più miti, è chiaro che la potatura vada praticata in un periodo di riposo vegetativo, quando la pianta riduce al minimo qualunque attività vitale e ha così il tempo di riprendersi dallo stress provocato dai tagli.
Meglio quindi che la potatura più drastica arrivi nel periodo invernale, facendo attenzione a che i tagli piano piano vadano risanandosi e l’albero così abbia tutto il tempo a disposizione, prima di febbraio per riprendersi. E’ chiaro che qualora tu ti accorga della presenza di qualche ramo spezzato o di succhioni alla base della pianta, tu possa intervenire, ma solo per rimuovere questi.
La pianta di albicocco, inoltre, prevede che si possa praticare la potatura di fioritura: infatti, mentre è in corso la fioritura dell’albicocco, potrebbe essere necessario specie nei rami che si appesantiscono a causa di un numero considerevole di frutti di una potatura per evitare che possa così spezzarsi per il peso; in tal senso diventa davvero utile procedere e fare in modo che la pianta non subisca drastici cambiamenti ma allo stesso tempo non soffra.
Dopo la potatura, continua a curare l’albicocco
Una volta che l’albero è potato, il peggio sembra essere superato. Ma non è tutto, comunque. Infatti, l’albero di albicocco necessita che tu te ne occupi sempre e con attenzione, facendo in modo ad esempio che durante la fase di ripresa la base, e quindi le radici, venga nutrita a dovere e anche facilmente rifocillata dal punto di vista della concimazione.
Durante l’inverno, quando le piogge potrebbero danneggiare le radici a causa dell’acqua abbondante, proteggi la base con uno strato abbastanza consistente di pacciamatura, utilissima in questi casi per dare il giusto sostentamento e il giusto aiuto alla pianta: usa paglia, fogliame e anche tutto quello che trovi intorno per aiutare la pianta a coprirsi e proteggersi.
Inoltre, se ti accorgi che i tagli della potatura invernale non sono ancora guariti, intervieni tu dall’esterno usando un cicatrizzante naturale adatto proprio per queste evenienze e fai anche in modo che oltre tutto che la ferita venga coperta con tessuto non tessuto per evitare qualsiasi tipo di infezione e di proliferazione di malattie potenzialmente mortali per la pianta stessa.
Vedrai che frutti!
Se tutto quello che ti abbiamo indicato può tornarti davvero utile, ricordati di non tralasciare anche l’irrigazione che soprattutto in estate è importantissima per l’albicocco, che ama le temperature calde e sopporta la siccità, ma per avere frutti che siano incredibilmente pieni e succosi può tornarti utile intervenire in tal senso.
Ricorda che l’albicocco è una pianta speciale, in grado davvero di regalarti un raccolto abbondante e rigoglioso, ma non può fare tutto questo in modo autonomo; ha quindi bisogno di te, delle tue cure e delle tue attenzioni, e vedrai che meraviglioso regalo alla fine ti donerà, quasi con l’intento di ringraziarti di quanto fatto per lui.