La potatura dell’albicocco viene identificata come una delle più importanti ma anche una di quelle che vanno selezionate accuratamente nelle tempistiche effettive perchè è effettivamente in grado di essere fondamentalmente necessaria per una crescita corretta ma se non effettuata nel periodo e nel modo giusto, fa sostanzialmente solo il male della pianta.
L’albicocco è infatti estremamente diffuso naturalmente per la produzione su vasta scala dei frutti ma è anche presente come albero ornamentale, essendo relatiavmente facile da controllare. Tuttavia sia nella crescita del fusto ma anche nella produzione dei frutti vanno apportate alcune modifiche a partire dalla potatura che è fondamentale per una buona produzione ma anche stato di salute della pianta.
Il periodo è importante anche perchè fa parte di un gruppo di piante che è molto conosciuta per essere estremamente produttiva, se sottoposta a potature regolari, anche più volte all’anno, ma non nella stessa identica modalità, vanno distinte le varie potatura di allevamento, potatura di produzione, quella secca e quella verde. Come e quando effettuarle?
Storia dell’albicocco
La storia botanica dell’albicocco è interessante perchè evidenzia in modo chiaro ed evidente la trasformazione graduale nel corso dei secoli di un albero che è cambiato sia nell’aspetto che nelle abitudini. Fa parte del gruppo delle piante conosciute come Rosacee, ed è originario dell’estremo oriente (molto probabilmente dalla Cina), anche se fin da oltre 2000 anni fa ha iniziato ad essere diffuso per il mondo.
Le abitudini naturali di questo albero sono cambiate attraverso le selezioni umane, infatti si tratta anticamente di un vegetale legato agli ambienti molto rigidi come quelli montagnosi, nel corso del tempo però è stato possibile adattare il fusto intero ad un clima temperato che oggi corrisponde anche a quello tipicamente mediterraneo.
E’ una pianta robusta e produttiva, apprezzata naturalmente per i frutti ma anche per i fiori che hanno una notevole valenza estetica, come immaginabile. Le albicocche sono molto amate nelle confetture ma anche in numerosissime altre preparazioni, anche il frutto “puro” viene considerato tra i più duttili di quelli stagionali.
Gli interventi iniziali
E’ una pianta che produce annualmente i frutti, questi però possono essere direzionati nella produzione con alcuni interventi progressivi legati all’età della pianta ma anche al periodo, una volta che è sufficientemente cresciuta. Viene chiamato primo taglio quello che è effettivamente il primo, e deve essere effettuato entro una crescita di 1,8 metri in altezza.
A seconda del tipo di utilizzo che vogliamo ottenere dall’albicocco, dobbiamo decidere di fare un taglio più in posizione elevata se lo scopo è di sviluppare frutti mentre più in posizione sottostante se l’idea è quella di sviluppare un’albero che ha invece uno scopo maggiormente ornamentale. Il primo taglio ha una grande importanza, quindi.
Nei primi anni di crescita si tende a disporre i rami in modo che siano abbastanza lontani tra di loro, questo va effettuato così da aumentare potenzialmente la produzione dei frutti negli anni successivi. Questo è possibile quando i rami iniziali sono ancora verdi e quindi possono essere soggetti ad una parziale torsione.
Quando potare
Questa azione va portata avanti solo quando i rami sono quindi ancora immaturi e possono guarire consensualmente con il tempo (inizialmente l’albicocco ha una crescita soprattutto verticale). La potatura nei primi 5 anni di vita della pianta è fondamentale perchè indirizza non solo la produzione dei frutti ma anche forma stessa.
La potatura secca è quella di ripresa, e va effettuata verso la seconda parte di gennaio, tendenzialmente nell’eliminazione delle parti spezzate, i rami secchi, le foglie oramai inutili e le sezioni di ramo che non sono produttive. Inoltre è una buona idea eliminare tutti gli scarti caduti nel corso del tempo, per evitare il propagarsi di malattie per la pianta.
La potatura verde è invece quella estiva, ed è più leggera, interessa di meno i rami e va effettuata tra i mesi di aprile e maggio, o comunque dopo la raccolta. Questa può essere utile per eliminare il fogliame in eccesso, specialmente se questo va a “soffocare” la parte interna dell’albero e non garantisce un’entrata corretta dei raggi solari.
Consigli
Ricordare che la pianta tende ad avere anni di produzione diversi, generalmente a intervalli di uno: se un anno è stato molto prolifico, quello successivo lo sarà meno, per cui conviene indirizzare le potature esclusivamente sui rami che hanno almeno un anno abbondante di vita (che sono riconoscibili in quanto più legnosi).
Optare per sezioni dei rami da potare, concentrandosi nell’intersecazione tra quello principale e la sua diramazione, così da incentivare la pianta a ripristinare una produzione prima possibile. L’albicocco va potato con molta attenzione perchè non genera una forma cicatrizzante naturale, quindi può essere necessario applicare un agente sui tagli successivamente.