Tra i tanti tipi di pasta dei quali possiamo disporre gli spaghetti compaiono sicuramente in cima alla lista, in quanto sono molto buoni, richiedono una cottura piuttosto veloce e si sposano davvero molto bene alla maggior parte delle ricette di tutto il mondo. Sono poi molto leggeri e proprio per questo motivo ci permettono di rispondere attivamente ai bisogni della giornata.
Nonostante gli spaghetti sia elementi molto sottili, questo non significa che risultano essere meno calorici degli altri tipi di pasta ed è per questo che che non possono essere consumati in grande quantità soprattutto da tutti coloro che sono affetti da problematiche di tipo metabolico. Sono infatti ricchi di carboidrati.
Non tutti gli spaghetti in commercio sono però validi, in quanto alcune marche e alcune tipologie di prodotto presentano delle caratteristiche che potrebbero rivelare la presenza di ingredienti scadenti e non troppo affini alla salute. Partiamo quindi all’insegna di un viaggio alla scoperta degli spaghetti, sulla loro storia e su quali parametri prendere in considerazione quando ci rechiamo al supermercato ad acquistarli.
Che cosa sappiamo sugli spaghetti?
La pasta è una delle portate classiche della tradizione e della storia del nostro paese e forse è proprio per questa ragione che siamo portati a consumarne grandi quantità ogni giorno. Esistono formati per ogni particolare bisogno e necessità, ma uno dei più graditi è proprio quello rappresentato dagli spaghetti.
Li riconosciamo in quanto sono lunghi e cilindrici mentre il loro spessore può variare a seconda del numero apposto sulla confezione. Nella maggior parte dei casi sono realizzati con farina di grano duro, ma nell’ultimo periodo abbiamo assistito alla nascita di alternative molto valide come la pasta integrale, gli spaghetti di soia e perfino quelli di riso.
La trafilatura può avvenire al bronzo o con altre modalità di lavorazione, motivo per cui alcuni spaghetti si rivelano essere più lisci al tatto mentre molti altri sono ruvidi e riescono a trattenere meglio il sugo. Ovviamente anche la cottura dipende dallo spessore dello spaghetto, in quanto alcune specialità richiedono un minutaggio maggiore per risultare al dente.
La storia degli spaghetti
I primi cenni legati alla comparsa dello spaghetto sono annoverati in Sicilia, anche se in un primo momento si parlava di pasta essiccata molto lontana dalla concezione odierna che abbiamo di questo prodotto. In linea di massima però questa lavorazione è nata nei paesi del Sud e si è poi diffusa in tutte le regione del Nord con grande successo.
I vermicelli siciliani hanno visto la luce nel 1600 e venivano conditi quasi esclusivamente con il pomodoro, l’olio di oliva e il basilico. Con il tempo la ricetta in questione si è poi raffinata e ha assunto il nome con cui ancora oggi li conosciamo. Questo è un chiaro riferimento alla loro forma che per l’appunto risulta essere molto esile.
Esistono tante ricette che riescono ad essere valorizzate dalla presenza degli spaghetti, come ad esempio quelli aglio, olio e peperoncino, spaghetti alla chitarra o alla carbonara e anche quelli noti come alla puttanesca e all’amatriciana. Ogni sugo poi può essere utilizzato per la preparazione degli spaghetti, i quali contribuiranno a regalarci un risultato di tutto rispetto.
Come si realizzano gli spaghetti?
Gli spaghetti sono molto diffusi e secondo alcuni sondaggi risultano essere molto spesso in cima alla preferenze degli italiani, motivo per cui abbondano e la produzione degli stessi è davvero molto alta. In realtà il processo che permette di realizzarli è molto simile a quello che viene messo in atto per dare vita agli tipi di pasta.
In primo luogo bisogna raccogliere il grano e setacciarlo in maniera da rimuovere grumi e rendere il tutto più fine. Una volta realizzata questa farina, la stessa verrà aggiunta a dell’acqua al fine di dar vita ad un impasto omogeneo che potrà essere lavorato con tutta facilità. Si può poi decidere di creare della pasta fresca che, quindi, verrà subito immessa sul mercato, oppure quella secca.
Quest’ultima tipologia deve essere sottoposta all’essicazione e dopo il periodo necessario per portare a termine la lavorazione potrà essere messa in vendita dopo aver ottenuto la forma desiderata. Un vero e proprio processo quindi che, come tale, si avvale della presenza di più fasi per poter essere portato a termine nel miglior modo possibile.
Quali spaghetti non comprare al supermercato?
Esistono davvero tantissime aziende che si dedicano alla realizzazione degli spaghetti ma non tutte sono in grado di offrire dei prodotti che riescano ad essere buoni e allo stesso tempo salutari. per fortuna oggi siamo qui per parlare di tutti quegli elementi da prendere in considerazione prima dell’acquisto, gli unici che ci permetteranno di fare una scelta mirata.
In primo luogo dobbiamo fare attenzione alla qualità degli spaghetti, elementi che spesso possono essere visionati proprio prendendo in considerazione lo spaghetto stesso. Questo deve essere uguale in ogni sua parte, non essere sbriciolato e soprattutto essere di un giallo bello intenso in quanto, in caso contrario, potrebbe rivelare l’impiego di grano scadente. Una data di scadenza troppo lunga rivela, invece, l’impiego di sostanze che hanno l’obiettivo di conservare questo alimento. Bisogna, invece, optare per degli spaghetti che siano controllati e che riportino tutte le informazioni legate alla loro provenienza e lavorazione.