La buccai dell’arancia si mangia o no? Come tanti altri tipi di frutta anche l’arancia trova diversi estimatori nel consumo della parte esterna ma anche vari detrattori che individuano una non reale consumabilità di quella sezione che di fatto rappresenta per moltissime varianti una vera e propria “barriera” e non sempre contiene elementi utili.
Per gli agrumi il contesto è diverso, ancora più divisivo se possibile in quanto la buccia, detta anche scorza viene molto utilizzata nelle ricette gastronomiche, in particolar modo quelle di stampo dolciario sotto varie forme ma è più difficile concepire un consumo diretto della buccia direttamente dal frutto, come avviene ad esempio per le mele.
Diversi elementi evidenziano perchè non è una buona idea mangiare la buccia dell’arancia, ma siamo pronti anche ad evidenziare gli aspetti positivi. Possiamo quindi liberamente farci poi un’idea in modo indipendente, ribadendo che in senso generale, mangiare la buccia dell’arancia non è qualcoas di generalmente così negativo. Ma andiamo con ordine.
Si mangia la buccia dei frutti?
Anche in senso più ampio questo è un argomento che divide, ma la risposta non può che essere molto “diplomatica” ovvero, dipende dalla variante e sotto categoria del frutto stesso. Alcune specie infatti presentano una buccia commestibile in praticamente ogni caso, addirittura diverse specie come mele, pere, prugne ma anche ortaggi come melanzane, cetrioli, oltre alle patate presentano vari contesti positivi.
Fibre, sali minerali aggiuntivi ed altri elementi che hanno un impatto decisamente buono anzi consigliabile per la salute, al punto che diversi nutrizionisti si spendono nel consigliare il consumo completo di queste forme di frutta e verdura, specialmente se l’intento è trarre il massimo dal punto di vista nutrizionale (in particolare nelle diete ipocaloriche).
In altri casi invece non è qualcosa di particolarmente consigliabile, ad esempio cipolle, melone, ananas, avocado, mango ma anche naturalmente il cocco, buona parte della frutta secca e le nespole. Il motivo è disparato, e può essere portato da una consistenza troppo coriacea e dura, poco digeribile ma anche da una scarsa presenza di nutrienti.
E le arance?
Come detto gli agrumi invece sono apprezzati anche per la parte esterna, la buccia / scorza può configurarsi come commestibile, essendo effettivamente non così diversa dalla maggior parte del contenuto del frutto. Alcune varietà di arance addirittura presentano un contesto di vitamina C, l’elemento principe di questi frutti maggiore nella buccia.
La buccia delle arance contiene sicuramente un importante contesto di fibre che sono l’elemento “principe” per favorire una digestione adeguata, oltre a riuscire a sviluppare una buona azione di equilibratura tra il colesterolo cattivo e quello buono. Nello specifico è particolarmente utile la parte bianca, che si chiama albedo molto ricca di pectina.
Tra le forme di nutrienti presenti nella buccia spicca la pectina che risulta essere un eccellente elemento antiossidante oltre a contenere fibre ed altri elementi come il beta carotene che ha un importante valenza per il nostro corpo, aiuta a combattere i radicali liberi e migliora la circolazione sanguigna, oltre ad avere un eccellente apporto antiossidante.
Fa male?
Come detto è tendenzialmente commestibile, sulla buccia però possono essere presenti alcuni contesti applicati come alcune cere oppure elementi simili che servono a migliorare l’aspetto dei frutti. Generalmente quasi tutte le arance in commercio sono edibili anche nella buccia, per sicurezza conviene controllare la dicitura “buccia edibile” ben esposta, in caso contrario è meglio chiedere.
In passato venivano impiegati elementi come il tiobenzadolo ed altri elementi ricavati dal petrolio considerati giustamente tossici, oggi questi elementi sono illegali e non più utilizzati su vasta scala però al tempo stesso possono non essere impossibili da trovare sulle nostre arance. L’importante è controllare bene la provenienza quindi le fonti di raccolta.
Generalmente è meglio fare ricorso alle arance non trattate biologicamente e ancora meglio se sono elementi biologici. In ogni caso conviene sempre lavare la frutta superficialmente, generalmente è sufficiente tenere le arance sotto l’acqua fredda per almeno una trentina di secondi, sfregandole leggermente con una spazzola o con le mani.
Come usare la buccia d’arancia
Assodata la buona fonte di elementi, possiamo anche concepire “come usare” al meglio la buccia d’arancia. Diversi piatti anche di nuova concezione fanno ricorso alla buccia d’arancia sia fresca sia secca, utilizzata a pezzi o a strisce in primi piatti e contorni, ma anche nelle insalate. Naturalmente sono utilizzate anche per guarnire dolci e torte.
Le bucce di arancia sono anche molto interessanti da usare per realizzare confetture oppure canditi, proprio in quest’ultimo caso si apporta una copertura zuccherata che rende le bucce di arancia particolarmente dolci e sazianti ma anche notevolmente più caloriche, naturalemente.
Le possibilità sono comunque molto ampie e diversificate negli utilizzi.